Un film del 2019 di Igor Tuveri, con Toni Servillo, Valeria Golino e Carlo Buccirosso.
Peppino Lo Cicero, sicario in pensione, torna in azione per vendicare una vicenda personale.
Finalmente un film diverso che ha la grande forza di misurarsi con un genere. Igort, fumettista di fama internazionale, al suo esordio nel cinema gira un buon film che non riesce a trovare una sua identità ben definita, restando in sospeso tra noir e fumetto. La trama è piuttosto semplice e fa leva sulle lotte di potere tra le bande criminali camorriste lasciando allo spettatore poche occasioni per stupirsi. Il cast è d’eccezione, Servillo con la sua bravura traina il film e sembrerebbe l’unico in grado di immedesimarsi nella maschera affidatagli, ma si fa fatica ad entrare in empatia col suo personaggio. Buccirosso poco credibile nelle scene d’azione. Ottimo Vincenzo Nemolato (Martin Eden) che si conferma una speranza del cinema italiano. La fotografia di Nicolaj Bruel e l’immagine dei piovosi sobborghi napoletani anni 70 rendono tutta la pellicola migliore. Lodevole la scena Tarantiniana della sparatoria nel vecchio palazzo che regala mezza punto in più alla fotografia nella nostra valutazione.