Il nostro giudizio

Un film che strizza l'occhio al cinema nord europeo e ai fratelli Dardenne, ma che si rivela piano piano (forse troppo) artificioso e manieristico.

Regina, di Alessandro Grande

TRAMA

Regina è una ragazza adolescente di quindici anni che sogna di fare la cantante. A supportarla c’è suo padre Luigi. Il loro è un legame fortissimo, indissolubile, almeno fino a quando, un giorno, un evento imprevedibile cambierà le loro vite. L’uomo dovrà lottare per riottenere la dignità e la fiducia della figlia.

RECENSIONE

Con camera, mano e sguardi lunghi e fermi, il regista Alessandro Grande produce un movimento di emozioni irrazionali che procede verso l’eliminazione affettiva nel rapporto tra un padre ed una figlia. Una storia di fragili equilibri e formazione che racconta il dramma di un padre che deve dimostrarsi all’altezza del proprio compito nei confronti della figlia, la quale non desidera altro che essere guidata nella maniera giusta. Un film lento, che strizza l’occhio al cinema nord europeo e ai fratelli Dardenne, ma che si rivela piano piano (forse troppo) artificioso e manieristico.

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Un film che strizza l'occhio al cinema nord europeo e ai fratelli Dardenne, ma che si rivela piano piano (forse troppo) artificioso e manieristico.Regina, di Alessandro Grande