Il nostro giudizio

Trasposizione cinematografica dell'omonimo spettacolo teatrale scritto da Angelo Longoni e omaggio al cinema americano Quel pomeriggio di un giorno da cani di Sidney Lumet. I dialoghi sono poco credibili e installati su un impianto teatrale che mal mescola dramma, satira e commentario socioeconomico.

Ostaggi, di Eleonora Ivone

TRAMA

Un imprenditore non riesce più pagare i suoi operai perché lo Stato gli deve un risarcimento che non arriva mai, gli Enti Locali non lo pagano e la banca non gli concede prestiti. Disperato, decide di rapinare due portavalori e fugge con il bottino, inseguito dalla polizia. Si rifugia in una panetteria e prende ostaggi il panettiere e tre clienti: una signora anziana, una prostituta e un venditore ambulante. La polizia circonda il rapinatore, e una negoziatrice, laureata in psicologia criminale, cerca di evitare l’irruzione che invece un commissario dal grilletto facile vorrebbe attuare.

RECENSIONE

Idea poco originale. Trasposizione cinematografica dell’omonimo spettacolo teatrale scritto da Angelo Longoni e omaggio al cinema americano Quel pomeriggio di un giorno da cani di Sidney Lumet. I dialoghi sono poco credibili e installati su un impianto teatrale che mal mescola dramma, satira e commentario socioeconomico. La caratterizzazione dei personaggi tende a depotenziare il contesto drammatico. Si salva solo Elena Cotta, nei panni della signora anziana, che si muove bene in scena, ricordandoci la sua provenienza dal grande teatro.

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Trasposizione cinematografica dell'omonimo spettacolo teatrale scritto da Angelo Longoni e omaggio al cinema americano Quel pomeriggio di un giorno da cani di Sidney Lumet. I dialoghi sono poco credibili e installati su un impianto teatrale che mal mescola dramma, satira e commentario socioeconomico.Ostaggi, di Eleonora Ivone