Sabato sera, Roma. Il giovane Tarek è pronto a trascorrere del tempo in compagnia dei suoi amici; il programma è molto semplice e prevede di giocare alla playstation e mangiare junk food. Prima di incontrare gli altri, però, il ragazzo decide di andare al parco per comprare qualche grammo di fumo per la serata. Nel frattempo un uomo dentro un’auto lo sta tenendo sott’occhio, ha visto tutto ciò che è accaduto e prontamente gli si avvicina. Si tratta di un poliziotto, che dimostra di essere minaccioso e al contempo gentile, a tratti complice e completamente misterioso. Il poliziotto non arresta Tarek, ma decide di portarselo dietro. È così che il ragazzo, costretto a seguirlo, assiste a risse, inseguimenti e fughe per l’intera notte. Con l’arrivo dell’alba, però, i ruoli potrebbero invertirsi.
Terza regia di Fulvio Risuleo dopo Guarda in alto e Il colpo del cane (2019). Il regista romano si confronta con un noir allucinato contemporaneo e in una Roma desolata racconta la perdita di direzione dei suoi protagonisti. Un vero esempio di cinema di genere con un’estetica chiara e una fluidità di racconto che arricchiscono il panorama del giovane cinema italiano contemporaneo e che richiama alla mente il paragone con Notturno bus (2017) di Davide Marengo o svalicando i confini con Fuori orario di Martin Scorsese, per la tipologia di film “tutto in una notte”. Ottima performance degli attori Edoardo Pesce e Yothin Clavenzani che si muovono tra le righe di una sceneggiatura credibile e convincente.