Il nostro giudizio

Roberto Andò si muove in maniera accurata nella ricostruzione dell'epoca, supportata da un eccellente lavoro di scenografia, costumi, fotografia e musica

La stranezza, di Roberto Andò

TRAMA

Sicilia,1920. Luigi Pirandello incontra due attori dilettanti che stanno provando un nuovo spettacolo. Lo scrittore è ossessionato dalla creazione di una nuova commedia, ma non è indifferente al fascino dei due. Assiste alla prima della loro nuova farsa, interrotta da un evento imprevisto. Lo spettacolo si trasforma in una resa dei conti tra platea ed attori.

RECENSIONE

La stranezza è un film che omaggia l’opera di Pirandello, mettendo in risalto il rapporto tra vita e teatro e la profondità psicologica dell’autore siciliano, influenzato da esperienze personali e figure come Freud. Toni Servillo come Pirandello è emerge riservato, silenzioso, schivo, e contrastante con altre sue interpretazioni passate, mentre Ficarra e Picone brillano per le loro esagerazioni drammaturgiche. Roberto Andò si muove in maniera accurata nella ricostruzione dell’epoca, supportata da un eccellente lavoro di scenografia, costumi, fotografia e musica. Il film mette in luce l’avanguardia e la trasgressività del teatro di Pirandello, sottolineando le sfide affrontate dagli artisti nel presentare le loro visioni e interpretazioni. La stranezza è un tributo al teatro e alla sua capacità di influenzare l’inconscio collettivo, enfatizza l’importanza dell’arte, riconoscendo il valore di tutti gli artisti e la natura tragicomica della vita, e suggerisce che solo i personaggi sopravvivano ai loro creatori e interpreti.

- Advertisement -spot_img

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Roberto Andò si muove in maniera accurata nella ricostruzione dell'epoca, supportata da un eccellente lavoro di scenografia, costumi, fotografia e musicaLa stranezza, di Roberto Andò