Il nostro giudizio

La pellicola, nonostante l'imperfezione, riesce nelle sue intenzioni grazie alle capacità del regista e degli attori e risulta ricca, libera e caratterizzata da uno stile molto personale.

Il colpo del cane, di Fulvio Risuleo

Secondo lungometraggio, dopo Guarda in Alto, del giovane fumettista e regista Fulvio Risuleo, classe 1991. Prodotto da Tim Vision, Revok Film e Sky, con Edoardo Pesce, Silvia D’Amico e Daphne Scoccia. Il colpo del cane mette in scena un universo narrativo grottesco e pungente che ben si accosta alla poetica fumettistica del giovane regista romano, considerato oggi uno dei più promettenti talenti del nuovo cinema italiano. Uscito in sala il 22 Novembre 2020 in Italia. Al Box Office Il colpo del cane ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 36,5 mila euro e 27,7 mila euro nel primo weekend.

TRAMA

Rana e Marti, due inesperte dog sitter, subiscono il furto di un adorabile bulldog francese. Le giovani si trovano costrette a mettersi sulle traccie del ladro, tale dottor Mopsi, per tentare di recuperare l’animale e restituirlo all’anziana padrona.

RECENSIONE

Fulvio Risuleo dimostra un discreto controllo degli attori ma poca efficacia nell’impostare il ritmo. La pellicola risulta spezzata e sbilanciata nella narrazione, nonostante la invidiabile disinvoltura dietro alla macchina da presa del regista. Ad un certo punto del film perdiamo di vista la selvatica protagonista Silvia D’Amico, e tutto lo spazio scenico converge su Edoardo Pesce, la vera star del film, customizzato con un look decisamente caricaturale. L’attore romano, reduce da prove di impeccabile talento – Dogman di Matteo Garrone e Non sono un assassino di Andrea Zaccariello – riesce, nonostante le sbandate della scrittura del film, a rimanere nel personaggio, rendendolo reale e verosimile. Il film affronta il tema della precarietà lavorativa che colpisce le giovani generazioni. L’autore riesce a farci sentire l’odore del malessere, dell’incertezza e della instabilità economica che spesso trascina i ragazzi nel precariato e nel vortice del lavoro a nero. La camera di Risuleo si muove morbida in un mondo ruvido e senza grazia, come se cercasse un equilibrio tra il dramma di un mondo egoista e la speranza che i desideri dei protagonisti possano avverarsi.

La pellicola, nonostante l’imperfezione, riesce nelle sue intenzioni grazie alle capacità del regista e degli attori e risulta ricca, libera e caratterizzata da uno stile molto personale.

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La pellicola, nonostante l'imperfezione, riesce nelle sue intenzioni grazie alle capacità del regista e degli attori e risulta ricca, libera e caratterizzata da uno stile molto personale.Il colpo del cane, di Fulvio Risuleo