Il nostro giudizio

Un film costruito bene e che riesce ad articolare con successo una trama complicata, ruvida e concisa. Un buon riuscito ritorno al filone gangsteristico.

Gli uomini d’oro, di Vincenzo Alfieri

Un film del 2019 di Vincenzo Alfieri, con Fabio De Luigi, Edoardo Leo e Giampaolo Morelli.

Ambizioso Caper Movie all’italiana , che si colloca tra le più originali pellicole del 2019. Prodotto da Fulvio e Federica Lucisano il film tenta un ritorno al cinema di genere gangsteristico nostrano tanto caro ai maestri Lizzani e Di Leo. Risposta maschile a Brave ragazze di Michela Andreozzi, uscito in sala soltanto un mese prima.

Siamo negli anni 60. Luigi, insoddisfatto impiegato alle poste italiane, deciso a cambiare completamente vita, decide di organizzare un colpo criminale. Con l’aiuto di alcuni personaggi vicini a lui e complice il suo impiego come autista di camionette portavalori, inizierà la sua impresa con mille svolte inaspettate.

Il 31enne salernitano Vincenzo Alfieri, alla sua seconda regia dopo I Peggiori, tende un pò a strafare, ma crea un prodotto originale per il panorama cinematografico italiano curandone egregiamente anche il montaggio. Una costruzione della trama, quella scelta da Alfieri, che si basa sul gioco dei diversi punti di vista dei protagonisti e che ricorda film d’oltreoceano come Prospettive di un delitto di Pete Travis o più raffinate sceneggiature firmate dalla prolifica coppia Inarritu & Arriaga, come Amores perros del 2000 e 21 Grammi del 2003.

Gli attori sono una colonna portante del film. Giampaolo Morelli si dimostra a suo agio in pieno stile “Smetto quando voglio” e regge pienamente il confronto con due mattatori come Fabio De Luigi, che abbandona per un attimo la commedia, ed Edoardo Leo, bravo nei panni di un pugile in cerca di rivalsa. Meno Gianmarco Tognazzi – comunque bravo – nei panni di un inverosimile strozzino, e più Ragone, sarebbe stata la ricetta giusta per rendere impeccabile la scrittura di questo heist movie. Menzione alla fotografia. Il film è ben fotografato con tagli noir e look degno del miglior Guy Ritchie, dal promettente Davide Manca, Dop di questo film ma anche dell’opera prima di Alfieri.

Un film costruito bene e che riesce ad articolare con successo una trama complicata, ruvida e concisa. Un buon riuscito ritorno al filone gangsteristico nostrano che ebbe molta fortuna nel nostro paese negli anni settanta.

Il film ha ottenuto una candidatura ai Nastri d’Argento e ha incassato 848 mila euro.

Articolo di Matteo Di Maria

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Un film costruito bene e che riesce ad articolare con successo una trama complicata, ruvida e concisa. Un buon riuscito ritorno al filone gangsteristico.Gli uomini d'oro, di Vincenzo Alfieri